domenica 3 luglio 2011

In tempo di morte

 A - Dove mi trovo, cosa è successo? Non lo so, non ricordo, non riesco, non posso, non voglio ricordare.L'unica certezza è che sono ancora vivo, non c'è niente da fare. Il mio destino è essere spettatore di questo mondo. Ho passato anni e anni della mia vita in silenzio, e il film che ho dovuto vedere fino ad ora non è sicuramente tra i migliori.
Brutte scenografie, attori scadenti capaci di rendere terribile anche ciò che terribile non dovrebbe essere, pessima regia dall'alto.[...]

[...]Direttamente o indirettamente, quello che accade in questa pellicola altro non può fare che trascinarti dentro anche contro la tua volontà, di rendertene partecipe, anche solo emotivamente.
E come tanti, ma non tantissimi, mi chiedo quale possa essere la formula magica per evitare, per cancellare le sopraffazioni e le sofferenze proprie e di altri, visto che è normale per l'uomo prevaricare i diritti altrui senza nemmeno guardare in faccia chi si sta calpestando[...]

[...]No, non li si può uccidere, ci si abbasserebbe, o dal loro punto di vista ci s'innalzerebbe, al livello più abbietto, ci si trasformerebbe da vittime in carnefici.
Questo no, assolutamente, bisogna estirpare dal pianeta questa pianta malata, e non alimentarne le radici con altro sangue.
Si dovrebbe riuscire, arduo compito, a farli ragionare, a farli pensare, a forzare in loro il risveglio di una coscienza assopita, o molto probabilmente mai esistita, farla quindi nascere, e fargli dunque capire che solo loro stessi possono porre fine a questa barbarie[...]

[...]Io parte di questo mondo, ho contribuito a imbruttirlo, a renderlo così com'è, freddo, atroce, egoista.

da In tempo di morte di Emiliano Cesari
anno 2010
cat. Romanzo teatrale

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