martedì 10 settembre 2013

Lucilla....




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Fu all’età di tredici anni che tutto mutò. 
Quell'estate forse la fata dei bambini ritenne concluso il suo contratto. 
Quel giorno Lucilla iniziò a guardare l'esterno con occhi più grandi. 
Quel giorno vide le sue amiche diverse, con le gambe lisce.
Era sola in quella stanza dove si tenevano appesi i salami. 
Vide un rasoio. Guardò le sue gambe. 
Prese il rasoio e con mano inesperta iniziò a farlo scorrere a secco. Poco dopo vide il sangue scendere verso la caviglia, ma lei non voleva più vedere i peli e continuò nella sua impacciata operazione.
Forse avrebbe dovuto chiedere aiuto ma la vergogna glielo impedì. 
Pensò che la nonna non avrebbe capito. 
In quel momento, con le giovani gambe piene di sangue, capì per la prima volta il significato della parola “sola”. 
Terminò l’operazione. 
Con uno straccio si ripulì al meglio e si avvicinò al lavabo di marmo. Aprì il rubinetto che non conosceva il calore e si lavò le gambe sotto l’acqua fredda.
Prese lo straccio. Uscì nel cortile. Raggiunse l’enorme cantina e lo nascose sotto vecchi ricordi che nessuno avrebbe ricordato mai.
Le sue gambe erano depilate.

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da Lucilla vive su una nuvola
Cristiana Cesari