venerdì 30 marzo 2012

L'ultima riga delle favole

C'era una volta - e c'è ancora - un'anima curiosa che vagava per gli spazi infiniti senza trovare un amore dentro il quale tuffarsi. Stava andando alla deriva negli abissi di un mare di noia quando sentì pulsare qualcosa. Una luce, fatta di musica. E rimase inebetita da tanta bellezza. Disse solo una parola e si tuffò dentro di te.
Allora vi siete dimenticati di tutto e avete incominciato a vivere. Tu e la tua anima.
Per sempre felici e contenti, prometteva l'ultima riga delle favole. Invece siete finiti in una gabbia, e le sue sbarre le ha costruite il dolore. Non riuscite più a stare insieme e neppure a staccarvi. Vi trascinate senza meta sotto il peso dell'infelicità e nei vostri pensieri il futuro assomiglia a un deserto dove la nostalgia prevale sul sogno e il rimpianto sulla speranza.
Lettrice o lettore, non ti crucciare. Prima o poi - e più prima che poi - sentirai in sogno una voce di flauto.
"Lei è la tua anima, mica un accidente. Se non te ne innamori, non amerai mai niente."
"Innamorarmi della mia anima! E come si fa?"
"Ti do un indizio. Ricomincia dall'inizio..."
                                                                                            Mihael

Il protagonista di questa storia gettò la rivista sul tavolo.
"Che filastrocca insulsa", disse.
E la ritagliò.

dal capitolo 1    L'ACCOGLIENZA
[...]"Immagina. Sì, immagina che la manifestazione della vita nell'universo sia come la radio della tua automobile: un insieme di frequenze. I cinque sensi ti sintonizzano soltanto su una stazione, per cui sei portato a pensare che le altre non esistano e che la tua sia l'unica possibile. Ogni tanto qualcuno sconfina in quelle accanto, ma capta il segnale in maniera disturbata e lo chiamano matto. Però anche la persona più diffidente riesce a mettersi in collegamento con tutte le stazioni, almeno una volta nella vita."
"Succede quando è completamente invasa dall'amore." aggiunse Stella Maris.

dal capitolo 2    LA VISITA MEDICA
[...]Tomàs ricorse alla definizione più intensa che avesse mai letto. Era di Percy Bysshe Shelley.
L'amore, diceva, è la forza potente che ti attrae verso tutto ciò che temi o speri all'infuori di te, quando scopri nei tuoi pensieri l'abisso di un insaziabile vuoto e cerchi di risvegliare in ogni cosa che esiste una consonanza con la tua anima.
Il Direttore apprezzò la citazione, anche se la trovò troppo emotiva per i propri parametri. Le informazioni sul nuovo visitatore si rivelavano esatte. Dietro la maschera del cinismo conservava intatta la capacità di meravigliarsi.
"I poeti arrivano quasi sempre vicino al vero. L'amore è l'energia di cui è composto l'universo, e il cuore umano uno dei canali attraverso i quali si riversa nel mondo. Spesso però il cuore è otturato e per riattivarlo è indispensabile che Cupido lo colpisca con una delle sue frecce.[...]

dal capitolo 3   LA PALESTRA
[...]"Tu vivi chiuso in una scatola trasparente, costruita dalle tue paure. Rompila e scoprirai di essere molto più di ciò che credi.[...]Mai fidarti delle apparenze, Tomàs. Il mondo che si trova al di là del vetro potrebbe arrivarti deformato. Le parole della scatola le ha partorite la tua mente e il loro nome comincia sempre per NON. NON posso. NON ce la farò mai. NON dipende da me, la più estesa di tutte. Ma se guardi in alto, troverai la quarta, che si chiama NON ci credere."
"Voglio uscire da qui!"
"Allora fallo. Le pareti del NON sembrano infrangibili, eppure basta che tu decida di oltrepassarle perchè si sbriciolino. Non hai altri limiti di quelli che ti sei posto da solo."[...]
[...]Provò l'impulso irresistibile di rompere il vetro e scomparire dentro lo stomaco di quella creatura primordiale, che per qualche ragione misteriosa non gli incuteva paura.
Diede una testata e la parete andò in frantumi, mentre la balena bianca scompariva in un gorgo di bollicine.
Si ritrovò disteso sulle mattonelle di una sala in penombra. Nell'angolo più lontano un pesciolino rosso sbatteva la coda contro i bordi di un acquario.
"La libertà può far male a chi esce troppo in fretta dalla scatola. Per diventare libero fuori, dovrai prima imparare a esserlo dentro."

da L'ultima riga delle favole
Massimo Gramellini
romanzo

2010, 258 p
Editore Longanesi (collana La Gaja scienza)